Alopecia, Che cos’è, come diagnosticarla e come contrastarla

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alopecia

La parola alopecia deriva dal greco alópex, volpe, e indica una caduta dei capelli che si verifica a chiazze. Proprio le volpi sono solite perdere il pelo con tali modalità durante la primavera. Con questo termine definiamo un processo caratterizzato dalla diminuzione della qualità e della quantità di capelli.

Esistono diverse forme di alopecia, che differiscono per cause, manifestazione, decorso e cure. L’alopecia può interessare l’intero cuoio capelluto o manifestarsi in modo parziale. Si hanno quindi forme di alopecia totali, diffuse e circoscritte. Anche l’aspetto del cuoio capelluto può variare a seconda della tipologia di alopecia di cui è affetto: può essere arrossato, normale, affetto da desquamazione, o cicatriziale.

 

Alopecia androgenetica

L’alopecia androgenetica (AGA), nota anche con il nome di calvizie comune, è una condizione geneticamente determinata che vede un’involuzione dei follicoli piliferi e una riduzione o interruzione della ricrescita dei capelli.

Nell’uomo si manifesta inizialmente con un arretramento della linea frontale e nello sviluppo di un diradamento nella zona del vertice. Le unità follicoli presenti nella zona occipitale dello scalpo non sono interessate dalla caduta. Nella donna, al contrario, il diradamento risulta diffuso, in particolare nell’area centrale del cuoio capelluto.

La condizione è causata da due fattori principali:

  • L’azione degli ormoni androgeni e il loro rapporto con gli estrogeni;
  • La presenza, negli individui geneticamente predisposti, di un corredo enzimatico particolarmente capace di trasformare gli ormoni androgeni in ormoni più forti, che attaccano i follicoli piliferi.

Un ruolo centrale è svolto dall’enzima 5-alfa reduttasi, capace di convertire il testosterone in diidrotestosterone (DHT). Questo ormone attacca i follicoli piliferi causando una progressiva miniaturizzazione e la conseguente caduta dei capelli.

Quali sono le cause della calvizie comune?

Riassumendo, tra le principali cause della calvizie comune ricordiamo:

  • Cause genetiche: i follicoli piliferi subiscono l’azione del DHT solo se vi è una particolare predisposizione genetica. La combinazione di geni responsabile di questa caratteristica non è ancora stata individuata dagli esperti.
  • Cause ereditarie: sembra che vi sia una familiarità nella manifestazione della malattia. Gli scienziati hanno individuato il cromosoma X come chiave di trasmissione. Proprio per questo motivo, è sufficiente in molti casi osservare la condizione pilifera del nonno materno per poter immaginare quale sia il decorso della calvizie in un individuo.
  • Lo stress, spesso erroneamente indicato come una causa scatenante, può in realtà contribuire a un aumento della caduta, ma non rappresenta uno dei fattori che portano l’organismo a intaccare i follicoli piliferi.
  • Anche un’alimentazione povera e non equilibrata può causare un malessere generale dell’organismo, tuttavia non causa la calvizie. Qualora la caduta sia causata da questo fattore, infatti, sarà sufficiente reinserire i nutrienti necessari nella propria dieta perché i capelli riacquistino vigore.

Esistono terapie farmacologiche efficaci contro la calvizie comune?

È impossibile sconfiggere la genetica. Tuttavia esistono alcuni farmaci in grado di rallentare il decorso della condizione e, in rari casi, di invertirlo. Ricordiamo i principali:

  • Finasteride: farmaco capace di inibire selettivamente l’enzima 5-alfa reduttasi di tipo 2 rallentando la conversione del testosterone in diidrotestosterone a livello tissutale;
  • Minoxidil: farmaco a uso topico in grado di stimolare la fase anagen del capello, favorendone la crescita.

Vai qui per maggiori informazioni sull’alopecia androgenetica.

 

Alopecia areata

L’alopecia areata è una patologia del cuoio capelluto molto comune che si manifesta tramite una caduta di capelli che porta alla formazione di chiazze completamente glabre e asintomatiche, tendenzialmente ovaliformi o circolari. Solo in rari casi la pelle si manifesta eritematosa.

La condizione può essere reversibile ma circa nel 20% dei pazienti affetti la caduta si estende all’intero cuoio capelluto (si parla di alopecia totale), mentre nell’1% interessa anche i peli del corpo, quali sopracciglia, ciglia, peli delle ascelle, delle gambe e delle braccia, del pube (alopecia universale).

La malattia può manifestarsi a qualsiasi età, ma gli individui più a rischio sono giovani uomini e donne in età prepuberale e persone tra i 20 e i 40 anni.

L’alopecia areata non causa alcun danno a livello fisico, ma ha un fortissimo impatto sulla sfera psicologica del paziente che ne è affetto, condizionandone spesso la qualità della vita e minandone l’autostima.

Quali sono le principali cause dell’alopecia areata?

Le cause della patologia non sono ancora totalmente note agli esperti. Tra le cause finora identificate e maggiormente comprovate ricordiamo:

  • Fattori immunologici: sembra che un’anomalia del sistema immunitario porti l’organismo ad attaccare i follicoli piliferi causando la caduta dei capelli;
  • Fattori chimici e farmacologici: alcuni farmaci antidepressivi hanno dimostrato di avere, tra gli effetti collaterali, la capacità di causare una forma repentina di alopecia areata;
  • Stagionalità: in caso di alopecia areata recidivante, la ricaduta avviene molto spesso durante l’autunno e l’inverno. Ancora oggi vi sono molti studi in atto per provare questa ipotesi.
  • Fattori psicologici: lo stress è sempre indicato tra le cause della patologia. In realtà una condizione di disagio psicologico può certamente contribuire a un malessere generale dell’organismo, ma non sono ancora state identificate delle vere correlazioni tra alopecia areata e fattori psicologici.

Esiste una cura contro l’alopecia areata?

Le difficoltà nell’individuare le cause della malattia, causano l’impossibilità di definire un piano terapeutico efficace contro l’alopecia areata. Si interviene generalmente con corticosteroidi topici sistemici o intralesionali, ma gli esperti eseguono tutt’ora dei trial per identificare una cura idonea e funzionale per ogni individuo affetto.

Vai qui per maggiori informazioni sull’alopecia areata.

 

Alopecia fronto-parietale maschile

L’alopecia fronto-parietale maschile si manifesta tramite un arretramento della linea fronto-parietale dei capelli che porta alla formazione di una forma a “M” (la cosiddetta stempiatura). Si tratta di un fenomeno fisiologico che non progredisce fino a interessare la zona del mid-scalp e quella del vertice.

Molto spesso si tende a confondere questa tipologia di alopecia con l’alopecia androgenetica, poiché quest’ultima si manifesta, nei suoi primi stadi, proprio con un arretramento della hair line. Anche in questo caso, le cause sono genetiche, tuttavia le combinazioni del DNA che portano alla caduta dei capelli sono diverse.

Per informazioni ulteriori: Arretramento Fisiologico o Stempiatura

 

Alopecia da trazione

Con il termine alopecia da trazione indichiamo una forma di alopecia causata da una tensione meccanica prolungata o ripetitiva sui follicoli piliferi. Si manifesta con la formazione di aree in cui i capelli sono spezzati o mancanti. Si verifica, nella maggior parte dei casi, nella zona fronto-temporale, ma può manifestarsi in qualunque area del cuoio capelluto.

La manifestazione dipenderà dalla severità della malattia. Inizialmente si ha la formazione di un processo infiammatorio nell’area circostante il follicoli pilifero. Questo andrà via via a miniaturizzarsi sempre di più. È possibili che si abbia anche del prurito. Se l’azione meccanica continua, può verificarsi un vero e proprio diradamento o la formazione di chiazze alopeciche.

La condizione si manifesta soprattutto nelle donne, in particolare di origine africana, che si pettinano i capelli in acconciature costrittive, come treccine o extensions. Anche le donne che legano i capelli in chignon o a coda di cavallo rischiano che si manifesti l’alopecia da trazione. Spazzolare i capelli con forza sempre nella stessa direzione o indossare spesso il casco o gli occhiali, può portare a un danneggiamento dei follicoli nelle zone interessate dal contatto e allo svilupparsi della malattia.

Come si può trattare l’alopecia da trazione?

Per trattare l’alopecia da trazione, è opportuno concentrarsi sulla causa scatenante. Se si osserva un arretramento a causa di una pettinatura che danneggi i follicoli piliferi, è opportuno smettere immediatamente di tirare i capelli secondo quella modalità. Se l’anomalia è agli esordi, sarà possibile invertire il processo di miniaturizzazione, al contrario se il danno follicolare è già severo, non è possibile favorire una nuova crescita. L’assunzione di farmaci quali finasteride e minoxidil può comunque rappresentare un aiuto per la risoluzione della malattia.

Per maggiori informazioni: Alopecia da Trazione

 

Alopecia da tricotillomania

L’alopecia da tricotillomania è una tipologia di alopecia artefatta che si manifesta con un disturbo ossessivo-compulsivo e la necessità di tirarsi i capelli fino a strapparli. Al contrario di quanto si possa pensare, è una condizione molto comune che colpisce individui di ogni età sin dall’infanzia.

Porta alla formazione di una o più aree alopeciche, generalmente di forma irregolare, dove i capelli appaiono a lunghezze diverse ma non sono miniaturizzati. Colpisce individui di sesso maschile e femminile anche a partire dall’infanzia.

Deve essere considerata un disordine psichiatrico a tutti gli effetti, associato ad ansia, depressioni, psicosi, ecc. e si consiglia, di conseguenza, di rivolgersi a uno specialista per risolvere il disagio.

Per maggiori informazioni: Tricotillomania

 

Alopecia seborroica

Con il termine alopecia seborroica, indichiamo una forma di alopecia precoce che si presenta generalmente negli uomini a partire dai 20 anni. Anche nelle donne può esservi seborrea, ma la percentuale di casi in cui questa porta alla calvizie è inferiore.

L’alopecia seborroica negli uomini interessa principalmente la regione fronto-temporale e il vertice. La caduta dei capelli è causata da una produzione eccessiva di sebo (seborrea). Tra i principali sintomi si registrano dolore al cuoio capelluto, prurito, desquamazione e forfora grassa.

La seborrea è causata da un’attività incontrollata delle ghiandole sebacee. La ragione di tale anomalia è uno scompenso ormonale. L’ormone diidrotestosterone, nato dalla sintetizzazione del testosterone operata dall’enzima 5-alfa reduttasi di tipo 2, influenza la quantità di sebo prodotta.

Gli elementi che compongono il sebo, quali colesterolo, acidi grassi liberi, trigliceridi, ecc., causano un’acidificazione del pH. Ciò porta a una modificazione del metabolismo e del turn-over cellulare della pelle.

Si ipotizza che un’ulteriore causa della patologia sia la presenza di funghi del genere Malassezia. Sembra che, nelle zone colpite da alopecia seborroica, ve ne sia una notevole quantità. Il fungo causa una moltiplicazione cellulare e il sebo cambia nella sua composizione, rendendo i capelli molto oleosi. Tuttavia, non è ancora stata provata una stretta relazione tra questo fungo e la condizione.

Quali sono le cure contro l’alopecia seborroica?

Le terapie tricologiche contro l’alopecia seborroica devono concentrarsi sull’eliminazione dell’eccesso di sebo. Finasteride è il farmaco generalmente prescritto dagli esperti.

Una tecnologia utile per igienizzare la pelle e rimuovere eventuali batteri è il laser a bassa frequenza.

 

Alopecia psicogena

Lo stress è spesso indicato come uno dei fattori che causano alopecia. Da diverso tempo gli studiosi si adoperano per comprendere se possa effettivamente essere considerato una causa scatenante della condizione. Già nell’800 Plumbe e Duhring parlavano di “alopecia post-emozionale”. Da allora le ricerche sono sempre in corso.

Sicuramente gli stress esogeni ambientali, sociali e psicologici, ed endogeni, cui siamo sottoposti costantemente nella nostra vita, portano modifiche all’organismo che, cercando di adattarsi, attiva dei meccanismi di difesa. Quando il nostro corpo risponde a emozioni violente e situazioni di forte stress, si verifica un’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-corticale del surrene, che porta a un rilascio ormonale superiore alla norma. Si ipotizza che questa possa essere la ragione di una caduta di capelli eccessiva. Non vi sono ancora prove concrete di questo meccanismo.

Ciò che è certo è che dal benessere del nostro organismo dipendano anche il corretto funzionamento del ciclo di vita dei follicoli piliferi e la sopravvivenza dei capelli. È opportuno cercare di mantenere una condizione di equilibrio psico-fisico perché tutti i meccanismi del nostro corpo possano funzionare in maniera ottimale.

 

Alopecie cicatriziali

Con il termine alopecia cicatriziale, indichiamo una caduta irreversibile dei capelli o dei peli causata da una distruzione dei follicoli piliferi a seguito di un danno a carico delle cellule staminali del bulbo pilifero. Tutte le tipologie di alopecia cicatriziale, quindi, costituiscono l’esito cicatriziale di processi che portano alla completa distruzione del follicolo pilifero.

L’alopecia cicatriziale si manifesta generalmente con la formazione di chiazze in cui il follicolo pilifero è sostituito da fibrosi o da un eccesso di collagene. La cute appare sottile e lucente. È possibile che vi sia qualche singolo capello o qualche ciuffo che continua a crescere perché il follicolo è sopravvissuto.

Classificazione delle alopecie cicatriziali

La classificazione delle alopecie cicatriziali è oggetto di controversia nel mondo tricologico e dermatologico. Spesso la stessa patologia è indicata con nomi diversi e vi è molta confusione. Ciò è dovuto alla mancanza di certezze sul piano istopatologico e sull’eziologia di tutte le forme di alopecia cicatriziale.

Principali tipologie di alopecia cicatriziale:

  • Lichen planus;
  • Follicolite decalvante;
  • Lupus erimetatoso discoide;
  • Peudopelade di Brocq.
  • Sindrome di Graham-Little;
  • Alopecia frontale fibrotica;
  • Alopecia cicatriziale in corso di Androgenetica;
  • Dermatosi pustolosa erosiva;
  • Alopecia parvimaculata;
  • Acne cheloidea della nuca;
  • Cellulite dissecante.

 

Alopecia pityrianica (da forfora)

L’alopecia pityrianica è causata dalla forfora che, se non curata, può portare a un ispessimento del cuoio capelluto e a conseguenti danni al bulbo pilifero.

La forfora, o pitiriasi, si manifesta generalmente tra i 10 e i 25 anni e tende a migliorare con l’età anche se, in alcuni casi, persiste per tutta la vita dell’individuo. È causata da un ricambio eccessivamente rapido delle cellule che compongono l’epidermide, cioè lo strato più superficiale della pelle. Queste tendono a distaccarsi prima di essere completamente maturate e danno origine a squame di colore bianco costituite da ammassi di cellule dello strato corneo. Il fenomeno può essere limitato o estendersi all’intero cuoio capelluto.

Le ragioni di tale fenomeno sono ancora sconosciute agli esperti. Si pensa che vi siano un interessamento dell’apparato digerente e del fegato, ma anche che gli ormoni androgeni regolino il processo. Il micete Pityrosporum ovale, inoltre, è sempre presente in grande quantità nelle squame di forfora, tuttavia non è chiaro se la forfora rappresenti un ambiente ospitale in qui il micete si insedi o se, al contrario, rappresenti una delle cause scatenanti.

Come si cura l’alopecia da forfora?

Il mercato offre decine di shampoo e lozioni antiforfora, capaci di combattere germi e microrganismi e di eliminare le cellule morte dal cuoio capelluto. Il rischio che si corre utilizzando questi prodotti, però, è che lo strato corneo subisca una riduzione del suo spessore e che si abbia un aumento di seborrea.

È essenziale rivolgersi a un tricologo per comprendere quale sia la terapia migliore nel singolo caso.

 

Alopecia attinica (da radiazioni)

Si tratta di una forma rara di alopecia che si manifesta dopo un’esposizione eccessiva a radiazioni (raggi ultravioletti e raggi x) al cranio. L’alopecia attinica è dovuta all’azione del fascio di radiazioni sullo scalpo. Si osservano in alcuni casi macchie e i capelli diventano molto deboli e cadono con estrema facilità.

In quasi tutti i casi, è reversibile e tende a risolversi spontaneamente dopo diversi mesi.

 

Alopecia senile

I nostri capelli, così come la nostra pelle e, in generale, il nostro organismo, sono soggetti all’avanzare degli anni che porta a un indebolimento progressivo. L’alopecia senile è il chiaro esempio di questo concetto. Il fatto che cadano i capelli con l’avanzare dell’età è del tutto fisiologico. Si tratta di un fenomeno naturale che non deve destare alcuna preoccupazione.

Il ciclo di vita del follicolo pilifero, e la conseguente crescita del capello, cambiano in base all’età. I meccanismi non sono ancora del tutto chiari agli esperti. Sembra vi sia uno squilibrio tra i segnali di attivazione e i processi di inibizione delle cellule staminali del follicolo pilifero. Tale squilibrio determina il rallentamento della rigenerazione cellulare. Una particolare proteina, la follistatina, è in grado di modificare i processi metabolici delle cellule.

 

Alopecia iatrogena (da farmaci)

L’alopecia iatrogena è causata dall’assunzione di alcuni farmaci che agiscono sui follicoli piliferi inibendo la crescita del capello. Sicuramente l’esempio più noto è quello dell’alopecia causata da farmaci chemioterapici, tuttavia è opportuno citare anche:

  • Anticoagulanti (es: eparina);
  • ACE inibitori;
  • Antigottosi;
  • Antimalarici;
  • Antineoplastici;
  • Antireumatici;
  • Betabloccanti;
  • Farmaci per la tiroide;
  • Farmaci neuroattivi;
  • Veleni;
  • Contraccettivi orali, testosterone e steroidi anabolizzanti (farmaci ormonali);
  • Penicilina;

La caduta può manifestarsi in anagen o in telogen. L’alopecia in anagen compare già dopo 10 giorni dall’assunzione del farmaco, quelli in telogen dopo 90-100 giorni.

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