Biotina in pastiglie. Un rimedio contro la calvizie? Serve ai capelli?

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biotina

Recentemente sempre più aziende promuovono integratori a base di biotina lodandone i benefici per pelle, unghie e capelli.

Conosciuta in passato anche con il nome di vitamina H, è stata scoperta in seguito ad alcuni studi condotti nel 1931 su animali nutriti esclusivamente con uova crude che mostravano alterazioni a livello cutaneo o della crescita.

La causa della cosiddetta “malattia del bianco d’uovo” era il rapporto tra la biotina e l’avidina, una proteina contenuta proprio nell’albume crudo. Proprio a causa di un apporto superiore alla media di biotina, l’assorbimento dell’avidina da parte dell’organismo non avveniva in maniera corretta.

Quello studio ha confermato l’importanza della biotina per una corretta crescita dei mammiferi.

 

Come agisce la biotina se assunta in quantità corrette?

La biotina viene generalmente assunta attraverso gli alimenti in forma libera. Non è ancora del tutto chiaro agli esperti come avvenga l’assorbimento da parte dell’intestino. Una volta entrata nel plasma viene poi trasportata da proteine.

È contenuta da diversi alimenti, quali il lievito di birra, la frutta secca e il tuorlo d’uovo. La flora intestinale ha poi il compito di sintetizzarla.

Una giusta quantità di biotina permette al corpo di trasformare il cibo in energia. È consigliata, in combinazione con vitamine A, B, C ed E poiché rinforza unghie, pelle e capelli in quanto in grado di agire sulla cheratina che li costituisce.

La cheratina è una proteina filamentosa ricca di zolfo, prodotta dai cheratinociti. Rappresenta l’elemento principale dello strato corneo dell’epidermide ed è molto stabile e resistente.

 

La biotina funziona davvero?

Gli integratori a base di biotina vengono attualmente pubblicizzati in tutto il mondo. In realtà è estremamente raro trovarsi di fronte a una carenza di biotina. Una dieta equilibrata è più che sufficiente per garantirne un apporto corretto.

Nei rari casi in cui l’organismo risenta di una mancanza di questo elemento, si verifica generalmente una desquamazione cutanea.

Finora nessuno studio ha dimostrato l’efficacia di questa vitamina come rimedio alla calvizie. Nello specifico, nell’ambito della tricologia, non sono mai stati condotti dei veri e propri trial volti a verificare un miglioramento dell’attività dei follicoli piliferi in caso di assunzione di integratori.

Sono stati però condotti alcuni studi che dimostrano l’efficacia della vitamina in caso di dermatite seborroica e di morbo di Leiner (forma di dermatite che colpisce i neonati).

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