Il Trapianto di Capelli di First Duty eseguito in Turchia – Parte DUE

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Buongiorno a tutti e ben ritrovati, eccoci qui con la seconda parte della docu-testimonianza del mio trapianto di capelli, qui potete vedere la prima parte.

 

Un piccolo aneddoto utile riguardante il viaggio in turchia

Per inaugurare il secondo capitolo, inizio con il raccontare un piccolo aneddoto che può anche fungere da “consiglio di viaggio”.

Il volo di andata da Bologna, con scalo a Istanbul e coincidenza per Ankara atterra in ritardo all’aeroporto Sabiha Gocken di Istanbul; ovviamente il volo coincidente non aspetta gli aerei ritardatari quindi mi sono trovato costretto a fare qualche corsa e saltare un paio di file altrimenti rischiavo di perdere la coincidenza per Ankara.

Una fila era chilometrica al controllo per l’ingresso in paese, tipo 300 persone filtrate da due addetti svogliati. Mi sono sentito a casa come fossi in Italia. Per fortuna ho visto dei turchi che saltavano la fila dicendo “sorry, late” etc. così li ho copiati altrimenti rischiavo davvero grosso di perdere la coincidenza.

 

Finalmente il giorno del trapianto

Arrivato in hotel dopo il viaggio di andata, mi vado a coricare in attesa di quello che sarà il gran giorno, distante neanche 12 ore.

In realtà anche qui devo inserire un altro piccolo aneddoto (oramai ci sarete abituati eheh):

Il primo di quelli che dovevano essere i tre giorni d’intervento si è rivelato per me un giorno “da turista”. Difatti, a causa di un problema familiare del dottor Keser, il primo giorno d’operazione è slittato da lunedì a martedì. Per fortuna avevo programmato di rimanere un giorno in piu’ del necessario, quindi lo slittamento non mi ha causato nessun disguido con i voli. Così lunedì invece di trovarmi sotto i ferri, me ne sono andato andato in giro per Ankara con l’interprete che mi ha accompagnato in centro città, mi ha portato in un negozio a comprare l’adattatore per la spina del laptop (occhio che le spine a tre connettori qui sono inutilizzabili, il foro della messa a terra non esiste https://www.blogcalvizie.it/trapianto-di-capelli-in-turchia/Spina elettrica Turchia ) ed infine siamo andati al castello sulla sommità della città, più varie ed eventuali in stile perfetto stile turista per caso.

 

L’incontro con il dottore. Il planning pre operatorio il disegno dell’hairline e una piccola digressione

Eccoci finalmente giunti al giorno dell’intervento presso la clinica del dottor Keser ad Ankara.La mattina del primo giorno, sui tre totali preventivati, arrivo in clinica ed incontro il dottore per il planning pre operatorio.

Dopo i convenevoli di rito, si passa ai fatti. Tralasciando i dettagli tecnici della visita, dove il dottore esamina il cuoio capelluto, le caratteristiche del capello e lo stato generale della capigliatura e della cute, voglio parlare di quello che per me è il momento fondamentale, soprattutto per chi, come me, non ha una calvizie grave ma semplicemente deve correggere le stempiature: sto parlando del fatidico disegno l’hairline.

 

Il disegno dell’hairline, consigli su come comportarsi

Il mio consiglio principale è di essere il più chiari possibile sulle proprie idee ed eventualmente tentare anche di imporre le proprie richieste, nei limiti della ragionevolezza e del buon senso, sul disegno dell’attaccatura. Noterete che il chirurgo tenderà sempre a fare un disegno abbastanza classico e conservativo, a U, senza abbassare troppo la connessione tra hairline e parietali. Anche i temple points difficilmente vengono ridisegnati. Se a voi va bene un disegno classico di questo tipo allora non c’è problema. Al contrario, se vi piace un’attaccatura più aggressiva, bassa ai lati, con temple points accentuati o altre particolarità, fatelo presente in maniera risoluta, soprattutto se pensate di potervelo “permettere” a livello di donor. Insoltre cercate di essere molto chiari sulle vostre richieste. Quando si parla di dettagli del genere, è facile non capirsi anche tra chi parla la stessa lingua. In caso di persone di madrelingua non comune, o che utilizzano un interprete per comunicare, le possibilità di fraintendimento aumentano. Usate anche dei disegni, sia col pennarello atossico direttamente sulla vostra testa, sia disegnano quello che intendete su un foglio, se notate che il dottore non sembra afferrare le vostre idee.

Alla fine siamo noi quelli che dovranno passare tutta la vita con una data hairline o distribuzione dei capelli sulla testa; quindi, a mio modesto parere, conta decisamente di più il nostro gusto estetico rispetto a quello che il dottore ritiene idoneo per una serie di parametri estetici e clinici standardizzati. Ovviamente le richieste vanno fatte secondo buon senso, quindi è anche logico che il dottore si rifiuti di accontentare pretese assurde, illogiche o improponibili. Per riassumere in poche parole, non abbiate paura di forzare le vostre richieste riguardo al disegno dell’hairline e dei parietali.

Vi dico questo perché nel mio caso mi sono ritrovato con un’hairline leggeremente troppo alta a sinistra, dove io porto la scriminatura; questo aspetto, unito al fatto che ho avuto un po’ di mancata ricrescita sempre sul lato sinistro, mi ha portato a dover programmare un piccolo ritocco con il dr. Pekiner, due anni dopo il primo trapianto che sto qui narrando.

Un punto fondamentale da tenere a mente è che il dottore può avere rispetto a noi una differente concezione di cosa sia gradevole esteticamente riguardo a determinati dettagli dell’hairline, dell’attaccatura parietale, dei temple points, delle basette etc. etc. Quindi è fondamentale far capire al chirurgo quali finezze o rifiniture abbiamo noi in mente e quali riteniamo gradevoli. Faccio un esempio per capire meglio: noi potremmo gradire una piccola puntina a v al centro dell’hairline (tecnicamente chiamata widow’s peak) mentre il dottore vedrebbe bene una linea dritta, oppure noi potremmo desiderare un’hairline dal disegno lineare mentre il dottore ha in mente per noi una linea frastagliata.

Tutto questo vale in particolar modo per chi, come me, va a definire una nuova attaccatura per motivi puramente estetici, mentre nei casi di calvizie più avanzata, dove si vanno a ricostruire zone più ampie della capigliatura, è bene affidarsi maggiormente agli istinti “conservativi” dei dottori, dato che in questi casi va attentamente considerato il fatto che la riserva di graft in donor non è infinita e che un disegno troppo aggressivo potrebbe andare a discapito della densità.

 

 

Dopo tanti preamboli finalmente si innestano i capelli

Chiuso il capitolo sul disegno dell’hairline, torniamo finalmente al giorno della mia operazione.

Una volta stabilita la linea dell’attaccatura, il dottor Keser mi dice che prevede grosso modo tra le 1400 e 1500 graft; il numero preciso lo avrebbe stabilito l’ultimo giorno visto che alla fine avevamo deciso di rinforzare un pochino anche i triangolini parietali (temple points) ove possibile. Ribadisco che durante il planning consiglio sempre di cercare di “imporsi” sul dottore anche rischiando di seccarlo un po’.

Terminata la fase delle decisioni, si passa all’azione; lo stesso Keser mi rasa i capelli mentre un’assistente, subito dopo, procede con lo shampoo disinfettante pre-operatorio.

Il disegno dell’hairline e la strategia di intervento vengono ribadite insieme a lui dopo la rasatura e lo shampoo dato che il dottore traccia le linee sulla testa.

 

 

Sull’intervento vero e proprio non ho molto da aggiungere rispetto a tutti gli altri report che trovate in giro per la rete. Il dolore delle anestesie è sopportabile ma fastidioso, soprattutto a causa della moltitudine delle stesse, sia in donor sia in ricevente. Di specifico sul dottor Keser posso dire che è calmo e meticoloso, esegue estrazioni, incisioni ed innesti come se fosse un artigiano della FUE. Le assistenti raccolgono le uf estratte mettendole nel recipiente ed eseguono le altre operazioni secondarie come sciacquare la testa con uno spruzzino di fisiologica ogni tanto e altre cose di questo genere. Tipicamente il dottore esegue prima circa 250 estrazioni, poi 250 innesti, quindi si arriva alla pausa pranzo. Nel pomeriggio si ripete la stessa procedura arrivando così a circa 500 graft trapiantate al giorno. Ovviamente gli innesti sono ad alta densità.

Qui sotto potete trovare altre foto con la prima parte d’intervento (primo giorno, circa 500 graft) e infine del lavoro completo (1400 graft totali).

 

 

E con queste immagini possiamo ritenere conclusa anche questa seconda parte del racconto. Rimanete sintonizzati su queste frequenze per il terzo e conclusivo capitolo della mia storia! E aspettatevi anche un’ulteriore sorpresa…perché la mia avventura con i trapianti di capelli non terminerà così facilmente!

 

2 COMMENTS

  1. Ciao, la mia situazione in testa è simile alla tua (forse qualcosina in meno). Sono interessato anche io al trapianto e sono in cura con Finasteride (da poco più di due settimane, ma intendo proseguire). Ho qualche anno più di te, 52. Di che cifre parliamo per un trapianto in Turchia? Il risultato, a patto ovviamente che ci si continui a curare, è duraturo nel tempo ?

    • Ciao Paolo, è assolutamente duraturo nel tempo. Poi è chiaro che se non ci si cura, o si smette e il defluvio androgenetico continua ad avanzare, si rischia di perdere gli indigeni. Un trapianto non ha un costo fisso in base alla nazione; in Turchia ci sono cliniche low cost, all inclusive, da turismo medico, così come cliniche di più alto livello. E’ vero che in media si spende di meno rispetto all’Europa e al nord America, anche grazie alla debolezza della Lira turca, ma non c’è assolutamente uno standard di spesa in Turchia, così come non esiste in Italia o in Spagna o negli USA, dipende dal tipo di clinica, dai servizi offerti, dalle procedure eseguite per il trapianto e da chi le effettua.

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