
La Tinea capitis è un’infenzione causata dall’azione fungina che colpisce il cuoio capelluto, con una propensione ad attaccare il fusto e i follicoli dei capelli. Essa è considerata una forma di micosi superficiale o dermatofitosi, nota anche come tigna del cuoio capelluto e tigna tonsurani.
In alcuno paesi l’incidenza della tinea capitis è in aumento e colpisce i bambini in età prepuberale dai 3 ai 10 anni, più i ragazzi che le ragazze. Può colpire anche gli adulti in postmenopausa che si prendono cura dei bambini piccoli.
Come si manifesta?
La si trova più comunemente nelle aree urbane e si manifesta con la presenza di eruzioni cutanee squamose e pruriginose, una chiazza con perdita di capelli o, in alcuni casi, entrambe.
Mentre il Microsporum canis è la causa più comune di casi in Europa, specialmente nei paesi confinanti con il Mediterraneo, il Trichophyton tonsurans è descritto come “altamente prevalente” in altre regioni d’Europa, con il 50-90% delle diagnosi riportate.
Il primo, il Microsporum canis, è un fungo che può infettare gli strati superiori della pelle dei gatti o cani domestici, ma può anche essere trovato sulla pelle degli esseri umani, essendo infatti in gran parte trasmesso dagli animali, in particolare dai cuccioli.
Negli ultimi 50 anni, l’agente eziologico predominante della tinea capitis in Europa e altri paesi del mondo è cambiato da Microsporum audouinii a Trichophyton tonsurans. Si ritiene che ciò sia dovuto in parte alla sensibilità del primo al trattamento con griseofulvina e in parte all’importazione del secondo, il tonsurans, da parte di alcune persone migranti da aree geografiche dove quel vettore era stata la causa principale della tinea capitis.
A seguito di questi cambiamenti, nascono nuove prospettive di terapia a base di agenti antimicotici come itraconazolo, fluconazolo e terbinafina.
Le due forme cliniche di tinea capitis
Esistono due forme cliniche di tigna del cuoio capelluto:
- Infiammatoria: si possono osservare placche di alopecia eritematosa con lesioni squamose, follicolite pustolosa e noduli purulenti. Queste lesioni sono accompagnate da prurito, aree dolorose, linfoadenopatie locali e regionali, febbre e reazioni di ipersensibilità.
- Non infiammatoria: è la più comune dei due e, come suggerisce il nome, è caratterizzata dall’assenza di una reazione infiammatoria o dalla minima presenza di essa. Sono presenti lesioni squamose, dermatofitosi a “punto nero” con un’associata fragilità del fusto dei capelli.
La dermatite seborroica, la dermatite atopica e la psoriasi sono molto simili nella loro presentazione clinica. L’esame diretto con il 30% di KOH e la coltura micologica (Sabouraud agar) confermano l’eventuale corretta dermatofitosi. Il campionamento può essere una procedura adatta ai bambini, dove la spazzolatura della lesione è più tollerabile di un bisturi o di una pinzetta.
Trattamenti farmacologici
La Tinea capitis è di solito trattata con terapie antimicotiche, orali o topiche a breve termine, solitamente per alcune settimane con frequenza giornaliera.
Alcune delle opzioni più popolari includono ketoconazolo via orale o shampoo al selenio solfuro e crema antimicotica miconazolo. La scelta della dose e della frequenza d’uso saranno determinate dal trattamento prescritto sulla base di fattori quali l’età e lo stato di salute generale.
Se non curati, alcuni casi possono portare allo sviluppo di una condizione di alopecia permanente o persino causare un’ulteriore diffusione dell’infezione.