Tricopigmentazione, che cos’è? Il tatuaggio che si riassorbe

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La Tricopigmentazione è una tecnica in continua evoluzione utilizzata per mascherare la perdita dei capelli sia nel caso in cui i capelli siano rasati, sia che siano lunghi. La Tricopigmentazione deriva concettualmente dal tatuaggio. Questa tecnica permette, con strumenti specifici, di introdurre nel derma superficiale delle piccole quantità di pigmento al fine di simulare il capello nella fase di crescita.

In questo modo una testa glabra sembrerà coperta da capelli cortissimi e una testa diradata sembrerà più folta grazie alla riduzione del contrasto cromatico tra capelli e cute.

 

 

Dal Tatuaggio alla Micropigmentazione del cuoio capelluto.

L’inserimento di pigmenti in maniera puntiforme nel cuoio capelluto può ricordare una tecnica di tatuaggio specifica denominata “Dotwork”.

Il Dotwork o dot style è una tecnica di tatuaggio che prevede il disegno del soggetto tramite dei singoli puntini, molto ravvicinati tra di loro lasciando dei piccoli spazi che separano le zone pigmentate e le zone non trattate in modo tale che l’effetto percepito risulti tridimensionale.

I soggetti solitamente tatuati sono quelli religiosi oppure quelli puramente geometrici.

In questi casi la dimensione del puntino e la distanza tra uno e l’altro determinano il livello di riempimento del soggetto.

Nella tricopigmentazione il principio è simile. Inoculare punto dopo punto delle piccolissime quantità di pigmento seguendo un criterio geometrico e matematico in modo tale che la superficie del cuoio capelluto sembri coperta di capelli appena rasati.

tatuaggio dotwork

In fotografia un tatuaggio eseguito con la tecnica “dotwork”, tatuaggio a puntini.

 

Dalla Micropigmentazione dello scalpo ad oggi.

Il concetto di micropigmentazione dello scalpo deriva da un’idea di tatuaggio dei capelli sviluppata oltre 10 anni fa dall’attuale CEO di HIS hair Clinic, Ian Watson.

Dopo un grave lutto familiare perde tutti i suoi capelli e incomincia a simularli quotidianamente con una matita da trucco.

Ian è tatuatore e osservando che questo camouflage giornaliero dava dei buoni risultati inizia ad elaborare l’idea di tatuaggio follicolare.

I risultati sono ancora immaturi ma l’idea è talmente geniale da essere utilizzata e sviluppata dopo qualche anno

da diverse figure professionalmente già affermate nel campo della micropigmentazione,

che in questo periodo prevede già l’utilizzo di pigmenti riassorbibili.

La combinazione tra questa idea innovativa e l’esperienza di queste figure professionali ha fatto sì che si innescasse il processo di ricerca tecnologica che oggi ci permette di godere di risultati precedentemente non raggiungibili.

 

Il pigmento riassorbibile nella pigmentazione del cuoio capelluto.

In Italia la tricopigmentazione vede un primo sviluppo a partire dal 2010, anche grazie al sostegno di numerose community (forum e blog) che trattano l’argomento della perdita dei capelli.

Prima della mia esperienza come “tricopigmentato” ho frequentato Ieson, Salusmaster, e successivamente Bellicapelli dove ho concretizzato la mia scelta. In questi ambienti la tricopigmentazione si è diffusa in maniera virale, sia tra l’utenza che tra i medici (o i loro collaboratori), grazie alla sua caratteristica di riassorbibilità. Questa sua specificità la rende particolarmente interessante perchè permette di evitare i problemi legati a una pigmentazione permanente. Se i tratti del paziente mutano, la tricopigmentazione semipermanente può mutare con lui per adattarsi sempre nel migliore dei modi possibili. Se il paziente cambia idea o si stufa di tenere i capelli sempre nello stesso modo, può scegliere liberamente di non mantenerla e la tricopigmentazione scomparirà. L’utilizzo di pigmenti riassorbili garantisce quindi una totale libertà e flessibilità, aspetti essenziali perchè il cliente sia sempre soddisfatto.

Nel giro di poco tempo, i risultati della tricopigmentazione sono stati sia qualitativamente che quantitativamente apprezzabili.

tricopigmentazione

Differenze tra Tricopigmentazione e Tatuaggio.

• La tricopigmentazione, mediamente, utilizza un pigmento che si riassorbe nel tempo e quindi non è permanente. In questo modo il risultato può essere modificato e adattarsi ad ogni cambiamento. Negli ultimi anni si sta sviluppando in Italia anche la tecnica permanente (potete leggere qualcosa a riguardo direttamente sul nostro Blog).

• Il tatuaggio utilizza degli strumenti molto più invasivi di quelli utilizzati nella tricopigmentazione, la pistola da tatuatore è molto meno delicata di quella da tricopigmentazione dove il dolore spesso non c’è.

• Il tatuaggio arriva nel derma profondo, la tricopigmentazione viene eseguita soltanto nel derma superficiale.

• Il tatuaggio della testa non è ben visto dal mondo della medicina, la pigmentazione sta prendendo ormai sempre più piede anche tra i medici che la utilizzano come tecnica per mascherare la perdita dei capelli.

 

La tecnica nel mondo della medicina.

La tricopigmentazione può essere una valida alternativa alla chirurgia o a sistemi di rinfoltimento non chirurgici. Naturalmente è opportuno analizzare tutti i limiti che la tecnica presenta.

Il lavoro svolto da Milena Lardì in questo campo è stato costante e sistematico.

Anni di sperimentazione l’hanno portata a sviluppare la formulazione vincente tra apparecchiatura, aghi, pigmenti e protocollo di lavoro. A seguito di queste ricerche, Milena Lardì, ha iniziato a partecipare come “guest” ai più importanti eventi di chirurgia della calvizie mondiali cui oggi è invitata come relatrice. La validità e professionalità del suo lavoro non smettono di incontrare riconoscimenti.

Ad oggi, oltre sessanta chirurghi nel mondo hanno adottato il suo protocollo. Per maggiori informazioni sulla Tricopigmentazione di Milena Lardì: https://beautymedical.it/

Compilando il modulo sottostante potrete mettervi in contatto con il suo staff per un’eventuale valutazione online.

 

Trattamento semipermanente e concetto 3D.

Ho personalmente introdotto il concetto di tricopigmentazione 3D a fine 2013 con i primi interventi sul forum Bellicapelli nella sezione di Micropigmentazione del cuoio capelluto.

Il 14 gennaio del 2014, come potete leggere sul blog di Beauty Medical, spiego precisamente il perché della nascita di questo suffisso “3D”.

La Tricopigmentazione semipermanente perde di definizione e di copertura nel giro dei primi 6-12 mesi.

Durante questo processo di schiarimento il puntino sfuma creando insieme agli altri depositi di pigmento, una specie di alone molto naturale che simula il colore della cheratina quando i capelli sono appena stati rasati.

Durante il mantenimento vengono aggiunti degli altri puntini. Questi depositi sono nuovi, intensi e nitidi.

Il nuovi puntini simuleranno quindi i capelli in fase di crescita mentre l’alone precedente farà da base aumentandone la naturalezza.

L’insieme di queste due fenomeni crea il concetto di tridimensionalità ottica della tricopigmentazione anche se materialmente rimane totalmente un trattamento bidimensionale.

Quando vi toccherete la testa dopo una tricopigmentazione non sentirete nulla in superficie e sarà tutto sempre liscio.

 

Tricopigmentazione e possibili trattamenti.

I trattamenti che possono essere eseguiti con la tecnica di tricopigmentazione sono molteplici e possono essere così classificati:

  • Effetto rasato: quando si vogliono tenere i capelli molto corti, circa 1mm. In questo caso dovremo simulare una testa rasata e la densità dipenderà da diverse variabili come il fototipo, la densità indigena in zona occipitale e superiore, le aspettative dell’utente ecc.
  • Effetto densità: per mantenere i capelli lunghi (sopra il cm). In questo caso si esegue un effetto rasato più intenso e i puntini vengono matematicamente disposti in maniera differente nella seconda seduta.
  • Copertura cicatrici: utilizzata per mascherare le cicatrici dovute ad interventi chirurgici di trapianto di capelli o post trauma. Non tutte le cicatrici possono essere trattate con successo.

17 COMMENTS

    • Ciao Aldo, trovi tutta la mia storia sul forum bellicapelli con le considerazioni dal momento del trattamento in avanti. Ho utilizzato la tricopigmentazione come “cuscinetto” dopo essermi rasato. Una volta abituato alla nuova immagine ho sospeso i mantenimenti e le cure farmacologiche. Spero d’esserti stato utile.

    • La differenza tra effetto rasato e densità dipende principalmente da quanto lunghi si vogliono portare i capelli dopo la tricopigmentazione. Dal punto di vista tecnico cambia leggermente la disposizione dei puntini nel corso delle sedute. Alcune volte anche il carico di pigmento (che incide su quanto i puntini possano risultare evidenti) può essere considerato una variabile.

  1. Ho fatto una micropigmentazione da una specialista di trucco permanente e mi hanno fatto un brutto lavoro. I puntini sono sovrapposti e si sono formate delle macchie, sono disperato e incazzato. A chi mi posso rivolgere? Un laser? una correzione?

  2. Salve , io ho fatto la trico circa tre anni fa ormai con due ritocchi nel corso dell’anno successivo .
    premetto che sono molto soddisfatto del lavoro eseguito e che la rifarei ad occhi chiusi . l’unica perplessità è dovuta alla durata ( io ho fatto una trico semi permanente) ad oggi , a distanza di tre anni l’effetto è come il primo giorno , non che mi dispiaccia piu di tanto , però inizio a pensare che non andrà mai piu via. tra l’altro, allora avevo deciso di abbassare un po piu l’ hairline e quindi sono praticamento costretto a rasarmi ogni giorno ! secondo voi ci sarebbe una soluzione per sbiadire o eliminare l’hairline e magari andare ad infoltire la parte seppur con piu stempiatura ma con ancora degli indigeni ?
    grazie mille

    • Ciao Mario,

      per quanto riguarda la durata del trattamento dovresti rivolgerti alla struttura che ti ha trattato per chiedere spiegazioni a riguardo. Per ridurre l’effetto della tricopigmentazione potresti discutere con l’operatore relativamente ad un trattamento in negativo. Non è detto che funzioni e che i risultati possano essere soddisfacenti. La zona che dovresti “far andare via” è decisamente d’impatto e quindi ti serve una soluzione pressochè perfetta. Le altre due strade percorribili sono:

      1) Laser q-switched
      2) Fare un trapianto di capelli a bassa densità in hairline

  3. Ciao Stefano, grazie per tutte le informazioni utili che si possono trovare nel tuo blog. Avrei bisogno di contattare lo staff di Beauty Medical dato che sembra possa essere la migliore alternativa in Italia. Posso compilare direttamente il forum? Come posso inviare fotografie? Non c’è la possibilità su questa pagina.

  4. Buongiorno Stefano, una domanda :
    Se faccio il corso regionale (nel mio caso Lazio, 90 ore a €750) da Tatuatore&Piercer per l’abilitazione alla professione di tricopigmentista, posso esercitare anche nelle altre regioni del territorio nazionale ed eventualmente europeo?
    Chiaramente avendo anche un attestato di tricopigmentazione specialistica..
    Grazie
    Marco

  5. E tutti quegli studi che si vantano di lavori in svariate città d’ Italia (e all’estero) dovrebbero per legge aver preso l’attestato in ogni regione di competenza allora. La vedo un po’ dubbia la cosa no? 🤔

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